Alla scoperta dei nuraghi

Alla scoperta dei nuraghi

La Sardegna è famosa per moltissimi motivi, innegabilmente le persone ricordano il suo mare, che viene spesso paragonato a quello dei Caraibi, con spiagge finissime bianche, e hotel e ristoranti di lusso; il cibo, le chicche delle località, e la bellezza della natura. Rimane ancora molto incontaminata, gran parte della Sardegna non ha mai subito forti abusi edilizi, da trasformare lo splendore di questa terra.

La sua storia molto antica, ha lasciato traccia tramite le costruzioni tipiche sarde: i nuraghi. Si tratta di una delle migliori testimonianze della capacità umana di costruire, e di sopravvivere al tempo, consolidando la visione storica di quel periodo; questi edifici si possono trovare in tutta la Sicilia, e hanno caratteristiche e funzioni diverse, rispetto al periodo nelle quali sono state costruite.

Questi edifici, risalgono al II millennio, si tratta di costruzioni in pietra a secco, da qui deriverebbe anche il nome con origine prelatina; queste strutture hanno anche dimensioni diverse, da piccole a edifici che somigliano a dei castelli. Per studiare anche la storia della civiltà, queste enormi opere d’arte erano anche dei villaggi, e proprio per le loro differenze nella costruzione si può arrivare a determinare l’epoca di costruzione.

Sardegna selvaggia!

Credo che i nuraghi della Sardegna, come i trulli in Puglia, rappresentano l’evoluzione storica della civiltà italiana, anche se i sardi, come tutti i popoli delle isole, tendono a definire la terra ferma il Continente, le tradizioni e la lingua degli isolani si differenzia molto dal resto, e questa non e altro che una caratteristica in più che li rende davvero speciali. Inoltre, i nuraghi, sono diventati patrimonio dell’unesco, proprio per la loro attendibilità da un punto di vista storico, la maggioranza e rimasta intatta nonostante le intemperie del tempo.

La solidità della loro struttura dipende soprattutto dalla disposizione circolare delle potere a secco, che non necessità nient’altro che una giusta disposizione, per rimanere stabile, come si può notare, fino ai nostri giorni. Data la varietà di stili, gli archeologi e gli storici, hanno deciso di dividere i periodi chiamandoli Nuragici, divisi in 5 epoche. Molto particolare il discorso della loro funzione, perché si tratta sempre di ipotesi che sono state formulate nel tempo; si ipotizza infatti che le principali funzioni possano essere: religiose, militari o astronomiche.

Data anche la particolare diversità di costruzione, un ipotesi che riguarda una polivalenza di funzioni potrebbe sembrare la migliore, considerando anche che hanno sempre fatto parte della storia della Sardegna. Sono davvero sicura che nel mio prossimo, primo, viaggio in Sardegna sarà molto interessante fare un itinerario storico alla ricerca di queste meravigliose costruzioni, andrò a visitarle tutte per tipologia, formando la mia tesi storica su cosa hanno potuto rappresentare in un passato remoto.